Andare in moto è un’attività che i bambini adorano, l’importante è che i genitori non trasformino questa passione in odio aspettandosi troppo dai propri figli. Ecco alcune regole per evitare che il motociclismo diventi un’attività noiosa e fonte di stress.
Sappiamo tutti che lo sport dovrebbe essere un’abitudine acquisita durante l’infanzia e che migliorerà la qualità della vita per sempre. Oltre a promuovere la salute, il benessere fisico, il miglioramento del coordinamento motorio e lo sviluppo del metabolismo dei giovani, uno sport come il motociclismo può dare un valido contributo alla salute emotiva e psicologica di chi lo pratica. Perché questo avvenga, però, è fondamentale l’incoraggiamento dei genitori e soprattutto un giusto atteggiamento nei confronti dei propri figli. A partire da quando si acquista una minimoto. Lo sport aiuta il bambino:
- Fare amicizia;
- Imparare e seguire le regole;
- Superare la timidezza o la vergogna ;
- Essere più collaborativi e meno individualisti;
- Migliorare il coordinamento motorio;
- Crescere fisicamente ed emotivamente;
- Promuovere le buone abitudini;
- Avere responsabilità e impegni.
Infatti si dovrebbe praticare il motociclismo in modo equilibrato, rispettando le potenzialità e le abilità motorie di ogni bambino. Questo genere di sport non dovrebbe essere o visto come obbligo o come imposizione del desiderio dei genitori di trasformare i propri figli in campioni. Il bambino deve amare e divertirsi con la propria minimoto e, per raggiungere questo obiettivo, occorrerà introdurla nella sua vita in modo graduale, in modo che i suoi bisogni giocosi siano soddisfatti.
Minimoto: 5 regole da seguire per far divertire i bambini senza stress
Quando sono nati, purtroppo, i bambini non sono stati dotati di un manuale di istruzioni su come comportarsi in un’attività sportiva, e la maggior parte dei genitori ha avuto poca formazione su come riuscire con i propri figli in questo contesto. Inoltre, quando i bambini si sviluppano e maturano, il ruolo dei genitori nello sport cambia. Vediamo alcune semplici regole per rendere accattivante e divertente il motociclismo.
#1 – Vincere non è tutto
Sembra ripetitivo dirlo, ma è un errore molto comune. Infatti i genitori dovrebbero focalizzarsi su come il proprio figlio ha condotto la gara (e non sul suo esito) ricompensando i suoi sforzi stimandolo, in particolare quando perde. Parlate dei suoi progressi ponendo degli obiettivi evitando di confrontarli con quelli degli altri bambini.
#2 – La competizione positiva
I genitori dovrebbero rendere la competizione un’esperienza positiva per il proprio bambino, sottolineando aspetti importanti come: sportività, etica, miglioramento personale, responsabilità e spirito di squadra. Queste sono regole fondamentali nello sviluppo personale del bambino in quanto evita che possa trasformarsi in un’esperienza negativa
#3 – Il comportamento da tenere nel motociclismo (e nello sport in generale)
Non bisogna trascurare i comportamenti inappropriati del proprio figlio (usando violenza, insulti, o disapprovando gli avversari) e intervenire immediatamente nel caso si comporti male e abbia un comportamento inaccettabile.
#4 – Il supporto emotivo
Aiutate emotivamente i vostri figli, in particolare quando non vincono oppure hanno dei problemi nell’apprendere determinate tecniche. Evitate di punirli e di toglierli affetto e amore come un mezzo per migliore le loro prestazioni in pista. E’ importante comprendere che hanno bisogno di tranquillità quando perdono una gara. Quindi è necessario evitare di forzarli a parlare immediatamente dopo la competizione; non appena saranno più calmi potrete parlarne.
#5 – Genitori non allenatori
Rimanete nel vostro ruolo di genitore evitando di trasformarvi nel suo allenatore discutendo di tecniche, strategie e quant’altro. Sarà infatti sufficiente seguire le sue competizioni incoraggiando e valorizzando i suoi sforzi sottolineando il fatto che, sia in caso di perdita che di vittoria, l’affetto che si prova per lui non cambierà minimamente Evitate di mostrare emozioni negative, nervose o irritate quando, ad esempio, il tuo bambino fa un errore sciocco. Incoraggiate sempre!